Recovery Fund: tra “Successo” e “Fregatura” , Errori di Valutazione, Distorsioni Cognitive o Bugie?

“Recovery” o “non Recovery” i problemi rimangono sul tavolo, il pensiero da parte della politica che la soluzione risieda nella disponibilità della liquidità lascia una grande dubbio perchè, potrebbe rappresentare l’inizio di un problema di maggiori dimensioni: vediamo insieme i due punti centrali dell’errore del pensiero che si tratti di  una  Distorsione Cognitiva o di una Bugia

https://www.repubblica.it/politica/2020/07/21/news/vertice_ue_firmato_l_accordo-262501668/

L’accordo sul Recovery Fund, dal mio modesto punto di vista, è un fatto come altri, non sposta di una virgola il problema, potremmo dire che non cè nesso di causalità tra la disponibilità di risorse e la soluzione dei problemi.

Il fatto è che le persone hanno bisogno di credere in qualcosa o in qualcuno, e la “politica moderna” non sapendo come lavorare alle soluzioni si riduce ad alterare le condizioni facendo leva sulla credulità popolare, sul bisogno delle persone di avere dei punti di riferimento e delle conferme,  peccato che il credere sia il nemico del conoscere.

https://www.ilsole24ore.com/art/accordo-recovery-fund-prima-volta-debito-ue-comune-italia-uso-fondi-sotto-lente-ADkl2Wf

 

Cartesio:

“Non accettare mai nessuna cosa come vera, a meno di non conoscerla”

ma erano “altri tempi”, oggi dobbiamo andare veloci, non sappiamo dove, ma l’importante è che sia veloce, siamo più interessati a mostrare ciò che facciamo che viverlo, viviamo per qualcun altro, i rinforzi della gratificazione sociale, siamo troppo deboli per godere di ciò che realmente siamo. Di corsa senza pensare, riflettere, ragionare, quale migliore sostituto del politico che impersona le nostre credenze, il desiderio di chiusura cognitiva, che sostituisce un vantaggio irreale, con la nostra percezione desiderata?

Il problema non è il Politico, non è importante per quanto insensato e stupido è ciò che le persone dicono, ma in quanti ci credono, che sia per credenza, credulità o convenienza le persone si muovono per “convenienze percepite” che siano monetarie, economiche o gratificazioi personali,  chi mai potrà accertarlo e poi a chi interessa?

La distorsione, voluta o accidentale, da parte della politica, imprese e cittadini comuni è sempre la stessa, non che non si sappia, ma è conveniente alimentarla perché, quando sarà chiaro il fallimento delle iniziative si avrà qualcuno/cosa a cui dare la colpa, che ricadrà lontano agli occhi dei cittadini , dalla responsabilità personale del decisore.

 

Quali sono le 2 Distorsioni/Bugie  in termini economico-finanziari che si continuano a raccontare o far credere?

I^che esista un problema di disponibilità di risorse, che la finanza sia il problema: questo è sbagliato!

  • La finanza è sempre strumentale alla realizzazione di un progetto/iniziativa, è ordinata alla valutazione e credibilità del risultato (competenze, capacità) non il contrario, non è dalla quantità di finanza disponibile che deriva la sostenibilità di una iniziativa, ma dalla sua valutazione, successivamente alla quale si computa la  finanza necessaria per avviarla e sostenere gli investmenti.

E’ sbagliato far credere che sia la “quantità di miliardi”, eventualmente disponibili,  l’elemento determinante del successo o la soluzione di problemi nelle imprese come nello stato.

  • Il cambiamento non è subordinato agli strumenti ma della qualità del pensiero che origina le azioni che li agiscono.
  • Una delle maggiori devianze del corretto pensiero e comportamento economico-finanziario è indotta dai finanziamenti pubblici a tasso agevolato o fondo perduto e relative “finte” due diligence, rigorosamente esclusivamente documentali, presentati ed erogati in modo da  far ritenere che il successo di una iniziativa  dipenda dalla disponibilità di denaro, naturalmente meglio se a fondo perduto o agevolato per i furbetti del “quartierino”, e che questi rappresenti la soluzione per l’avvio e la sostenibilità dei progetti, distogliendo l’attenzione dalla redditività e dalla sostenibilità dell’iniziativa, in sintesi più Alitalia, più ILVA gestita da manager pubblici, più aereoporti in zone non interessate al busuness, più frigoriferi al polo nord.
  • Niente di più sbagliato! a parte i vantaggi per quanti si dedicano a promuovere questa attività e forse per coloro che ne approfittano.
  • Il dolo, la colpa grave, non è del finanziamento agevolato (è solo uno strumento) ma indurre a credere che da questo dipenda il successo o la sostenibilità, non importa avere un serbatoio bucato l’importante è avere benzina da buttare…
  • Non è vero che mancano le risorse finanziarie, nel modo più assoluto ! Semplicemente non sono disponibili per progetti non credibili o per determinati livelli di “rendimento atteso”.
  • Il rendimento esprime semplicemente un livello di equilibrio tra informazioni disponibili e veritiere e quantità/qualità di debito.

Il concetto “assicurativo” di finanza, caratteristico del sistema bancario non solo è corretto ( a parte l’indecenza degli interessi e conseguenti vantaggi corporativi e personalistici della cattiva finanza che conosciamo) ma è anche giusto.

Le banche assistono le imprese non ne sostengono il rischio imprenditoriale quindi, a partire dagli imprenditori si dovrebbe iniziare a comprendere che la finanza è il frutto della capacità di comunicare in modo chiaro, comprensibile e trasparente i dati, le informazioni, i risultati aziendali consuntivi e previsivi, entrano in gioco le competenze, la redditività, la credibilità , La Fiducia e non  una richiesta formale di finanziamento. La Finanza è solo uno strumento al quale accedere dopo aver chiarito cosa fare!

 

 II^  il secondo “paradigma” da sfatare è un vero “incubo cognitivo”ovvero che la convenienza di un finanziamento sia espressa dal costo ( è sufficiente leggere anche solo un’appunto di finanza per smettere di ascoltare i politici e rendersi conto della completa ignoranza o cattiva fede),

  • Il costo è una caratteristica del finanziamento, dipende dal tipo, dalle condizioni, dalla struttura e discende, naturalmente, dagli obiettivi di una impresa/stato.
  • E’ dalla valutazione del “Perché-Fare-Cosa” che dipende la natura, struttura e costo di un finanziamento e la sua opportunità.

 

Il “recovery fund”, “mes” “mus” o “qui quo qua e paperino” non sono che ACRONIMI, non hanno valore semantico, sono strumenti di indebitamento e relative condizioni, il nome, la loro convenienza non dipende dal costo o ma dal valore di ciò che realizzano, e qui , purtroppo abbiamo solo la certezze che siano soldi buttati… tutti buttati ? Nooooo, non solo quelli!

Parlate con qualche preside e vi sentirete dire, che per banchi, riscaldamenti e strutture fatiscenti non ci sono mai stati fondi mentre per separatori, indicazioni e tabelle relative al covid, ed altre spese correnti, anche le scuole più piccole ricevono fondi per decine di migliaia di euro in modo da alimentare qualche impresa nel breve, una fiammatina, e cadere nel baratro poi, continueremo a non avere laboratori o pc, a trasportare zaini da 25 kg (il peso della conoscenza), a non avere strutture per lo sport, aule “masticate” dal tempo  ma saremo “COVID FREE”.

Sono pessimista? Dipende da cosa pensiamo di conoscere, io mi definisco realista.

 

In estremissima sintesi:

  • La convenienza di un finanziamento non dipende dal costo, altrimenti l’equity…. ?
  • L’andamento e la redditività di una azienda, di uno stato, non dipendono dal costo del finanziamento ma dalla qualità delle azioni che seguono e dalla capacità di generare flussi di cassa o ritorni per i cittadini tali da non indurli a duplicare le spese per supportare servizi inesistenti oltre a dover provvedere per proprio conto ( sempre flussi di cassa sono).

Grazie per la pazienza.

Ruggero Mancini



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