Benvenuti nell’era della deflazione !

La Premessa:

Nessuno lo ha ancora annunciato e nessuno intende farlo , eccetto sporadici e timidi tentativi nel parlare di deflazione (BCE – Mario DRAGHI) istituzioni, commentatori ed economisti evitano l’argomento, perché? Quali sono i motivi ? Difficoltà a comprendere il fenomeno, conoscenze inadeguate, convenienza a parlarne, rischio di sbagliare ? meglio condividere il rischio dei futuribili eventi in modo che nessuno possa attribuire la responsabilità ma, la deflazione esiste e come!!!

Sono spesso “rimproverato” per la lunghezza dei testi:” sui social…. il testo deve essere breve, le parole debbono attrarre….” ma come è possibile affrontare temi cosi complessi in poche parole magari in un TWEET ? Certo, è importante cogliere l’attenzione del lettore ma, come coniugare in modo efficace il desiderio di trasferire, divulgare e condividere, persino la formazione, su temi tanto importanti (una esigenza per la crescita di un paese), se l’interesse di fatto non esiste e tutto è ridotto a show, passatempo e l’attenzione è incentrata su come ottenere il maggiore numero di “LIKE” ?

Studiamo tutti la matematica per almeno  13 anni, dalle elementari, e troviamo difficoltà a seguire i nostri figli alle medie, come possiamo gestire una attività , le aziende, investire miliardi di risparmi, l’economia del paese, se nemmeno l’1% della popolazione ha mai “letto” di Economia e Finanza ?

 

IL TEMA DI AGOSTO

La notizia più rilevante sui mercati finanziari in agosto riguarda i rendimenti negativi in particolare quelli del titolo di stato tedesco a 30 anni.

  1. il bund a 10 anni, oggi, rende lo – 0,70%
  2. il bund a 30 anni lo -0,15%

Anche TRUMP “ha tuonato” contro la Germania, capace di emettere debito a tassi negativi rivendicando (come fosse un diritto) di fare altrimenti.

Nei documento esaminiamo non senza atteggiamento critico :

  • il significato dei rendimenti negativi
  • le dinamiche e le possibili conseguenze
  • le relazioni con le attività di investimento e reali
  • delineiamo alcuni scenari e le relazioni con le aspettative dei mercati finanziari a sorpresa!

IL Disastro della Politica dei tassi di interessi Negativi….

….è il commento d alcuni autorevoli economisti. Cerchiamo di comprenderne i perchè:

E’ vero !! l’inflazione è molto bassa e l’economia, in particolare nell’area Euro, è debole (solo queste due ragioni, meriterebbero di essere approfondite), in questo contesto, le aspettative dei mercati scontano un ulteriore ribasso dei tassi di interesse (tasso sui depositi -0,60%).

L’essenza del Tasso di Interesse

Cosa rappresenta: il Tasso di Interesse rappresenta uno sconto sul valore del soddisfacimento posticipato di un bisogno rispetto alla sua anticipazione all’interno di contesti ambientali identici, aggiungendo al tasso reale una remunerazione per l’inflazione.

Positivo o Negativo: Il Tasso di Interesse “puro” è SEMPRE ed OVUNQUE POSITIVO non puo’ mai essere zero o negativo!

A cosa è legato: la logica del comportamento umano di posporre dei bisogni/consumi è la radice di congiunzione tra le azioni dell’uomo e l’economia, al pari di un albero le radici combinano terreno ed aria definendo le condizioni climatiche che nel nostro contesto definiremo Economiche.                                                                                                  In questa rappresentazione il tasso di interesse puro non può essere pensato lontano dalle azioni e dai valori umani.

 

“La nuova, emergente, Teoria del tasso negativo”

…secondo la quale il tasso di interesse “Sociale” potrebbe essere negativo, che dal mio punto di vista è da rifiutare in termini strutturali sostituendo ad essa un’indagine per approfondirne il significato senza accontentarsi dell’evidenza empirica, trova una vasta schiera di sostenitori pronti a sostenerla e fare in modo che la BCE “Forzi” i tassi di interesse in territorio negativo, rendendo redditizio il business del debito in modo che Stati e banche possano ridurne il peso del debito, a partire dagli interessi, lasciando il costo a carico dei creditori… Quale modo migliore per sbarazzarsi del debito se non quello di cederlo ai più ingenui investitori di “lungo termine”? Ma  l’analisi e la valutazione delle possibili conseguenze non si esaurisco qui..

 

Il fatto che i tassi di interesse siano negativi non è la prova che la “nuova tesi dei tassi negativi” sia corretta, infatti, le banche centrali (anche se non sono direttamente in grado di muovere i rendimenti, lo è il mercato) sono in grado di manipolare i tassi di interesse in diversi modi: influenzando le decisioni degli operatori attraverso annunci ed aspettative, condizionamento, o agendo come controparte “non tradizionale” di operatore di mercato, acquistando titoli di debito e rischiando di generare nuovi e potenzialmente devastanti asimmetrie e squilibri che, attraverso i tassi di interesse, quindi la dinamica finanziaria, potrebbero generare conseguenze decisamente negative non solo sul piano economico.

Tutti noi apprezziamo la natura, salvo interpretare quelle azioni, spesso spettacolari quanto avverse, che si manifestano contro i nostri interessi, come negative, che nella realtà hanno il compito di ripristinare le condizioni di sostenibilità e lo sviluppo. Banalmente, nessuno pensa che il leone sia un assassino, la “crudeltà” della cattura di una antilope (la più lenta, inesperta o malata) garantisce la sostenibilità dell’ambiente e delle stesse antilopi, diversamente, i più, attribuiscono allo scoppio di una “Bolla” oppure alla “Speculazione” una accezione particolarmente negativa quasi fossero eventi nefasti, sfavorevoli allo sviluppo dei mercati.

I rendimenti negativi non solo sono un riflesso di compiacenza al rischio ma incrementano i livelli di rischio sistemico attraverso la maggiore sensibilità alle variazioni ( rialzi dei tassi).

 

 

OLTRE L’IMMAGINAZIONE!

Assistere a finanziamenti a tassi negativi fino a pochi mesi fa era Impossibile ! ma è una realtà! in Danimarca si è assistito ai primi finanziamenti anche sui mutui a “restituzione degli interessi”.

 Se ognuno potesse ottenere un prestito a tassi negativi, dovremmo attenderci una crescita smisurata della domanda di credito (sempre considerando l’errore, in particolare gli imprenditori, di valutare in modo positivo o come presupposto di convenienza il minor costo del debito e non tenere in considerazione la sua sostenibilità e la restituzione del capitale oltre gli interessi).

In un contesto di debolezza economica e bassa inflazione, alterato da politiche monetarie che incentivano l’azzardo morale tramite un sostegno incondizionato degli operatori meno efficienti, il problema prevalente è la capacità di restituzione del capitale e meno gli interessi, che saranno sempre adeguati al livello di inflazione, al rischio caratteristico dell’attività operativa e delle imprese.

Nel contesto appena descritto, per limitare la domanda, la BCE potrebbe fare ricorso a forme di razionamento del credito determinando delle distorsioni sui criteri di assegnazione, quindi di merito, di concedibilità della quantità di risorse come:

  •   Quali criteri adottare per l’assegnazione dei prestiti?
  • Chi potrà accedere?
  • Quali settori economici favorire ? Ad elevata intensità di occupazione? Di capitale? Giovani aziende innovative?
  • Le imprese decotte o inefficienti dovrebbero essere supportate con credito aggiuntivo?
  • Gli Stati meno efficienti dovrebbero ricevere maggiori risorse?                                                                                          La politica dei tassi di Interesse negativi accresce il potere delle banche centrali con il rischio di una pianificazione dell’economia, determinando chi e quali industrie potranno beneficiarne. Ma questo non è tutto!!!!!

I Vantaggi?  

Il processo verso tassi di interesse sempre più bassi determina ed alimenta linflazione dei prezzi (crescita) di azioni, obbligazioni ed immobili, aumento che non viene generato dalla crescita della domanda di credito a seguito dello sviluppo della attività economica, quindi dalla sostenibilità ma, dalla disponibilità “pianificata” di concedere del credito.

Minore è il tasso di interesse, maggiore è il valore attuale dei flussi finanziari in grado di alimentare una gigantesca bolla speculativa.

Nella fase iniziale questo processo offre agli investitori rendimenti elevati a seguito della crescita dei prezzi e contemporaneamente, un peggioramento delle prospettive future a seguito della restituzione di rendimenti prospettici negativi su tutte le attività (immobiliare inclusa). Una volta che la politica della banca centrale avrà spinto tutti i rendimenti a zero o sotto lo zero, restituirà una economia in ginocchio.

Senza la prospettiva di un ritorno positivo, risparmio ed investimenti (di sostituzione e sviluppo) si fermano: perché l’uomo agisce in presenza di rendimenti positivi.

Come e se possibile prevenire? 

Gli effetti distruttivi di una politica dei tassi di interesse negativi, non sono immediatamente visibili per la maggior parte degli individui, i quali, riconoscono i cambiamenti solo dopo che sono accaduti, dopo aver “esperito” la loro personale esperienza (soggettiva). Le persone tendono a modificare i comportamenti solo successivamente alla manifestazione di un evento, che viene spesso, ritenuto poco probabile/possibile. Come un bicchiere “mezzo pieno o mezzo vuoto” le persone valutano sulla base della percezione, della loro esperienza esperita, la loro personale percezione della realtà dalla quale, la realtà, dovrebbe essere distinta.

Attese e prospettive 

Il percorso che accompagna i tassi di interesse negativi, può essere sostenuto da una (anche forte) ripresa economica del tutto artificiale, in grado di restituire l’impressione di una economia vigorosa e di bell’aspetto, una economia vuota dei contenuti fondamentali di valore, pronta a lasciare il segno della delusione all’ultimo ingenuo suo sostenitore.

Il danno, all’inizio, diventa visibile in modo graduale per accelerare in modo improvviso. I sintomi: crescita economica in rallentamento, aumento dei conflitti sociali e di distribuzione del reddito , lo Stato assume un ruolo rilevante, potente ed invadente anche nel grado di libertà concesso a imprese e cittadini, le aziende riducono i profitti, minori posti di lavoro e di conseguenza minore domanda i prezzi crollano e la bolla esplode.

Se le banche centrali non saranno in grado di frenare la spinta verso tassi di interesse sempre più negativi, rincorrendo il tentativo di combattere la deflazione evitando una recessione per trovarsi di fronte una grave depressione, potrebbe rivelarsi come una delle più grandi tragedie del nostro tempo.

Cosa possiamo aspettarci nei prossimi anni?

Consapevolezza, Conoscenza, Competenza ed Informazioni possono fare la differenza ! 

I fatti esposti   non solo sono veri ma, a disposizione di chiunque non desideri esperire la sua illusione, ed in modo gratuito anche sul WEB.

Anche se l’esperienza Giapponese indica, la possibilità di poter convivere con tassi prossimi allo Zero e solo recessioni (alle condizioni di vita e produttività Giapponesi), una deflazione (sgonfiamento del valore degli assets) da debito è certa.

Le modalità con le quali può manifestarsi si dividono tra un evento concentrato e violento nella manifestazione, con conseguenze che si protrarrebbero per anni ad una modalità più soft nella manifestazione e potenzialmente più lunga. La seconda è decisamente più probabile o quella verso la quale ci si dovrebbe cercare di spingere, stante la differenza con la quale gli individui percepiscono la gravità degli eventi, ovvero percepiscono come meno gravi quelli di minore intensità a parità di portata.

Prospettive: ancora un periodo favorevole per le azioni

Legando le prospettive di cui sopra con uno studio di natura tecnica dei prezzi sull’ S&P500 e DOWJ  proposto a Marzo e tutt’ora ritenuto adeguato, nel quale ci si aspettava:

  • un ritorno verso i massimi(avvenuto)
  • una correzione al di sotto dei minimi di Dicembre 2018, ( a venire, previsione)
  • ed una nuova fase di rialzo verso massimi assoluti (scenario preferito all’alternativo, previsione)

lo scenario sarebbe compatibile con una forte ripresa economica, aumento dello stock di debito e bassi tassi di interesse. 

 

Ora credo che ne avrete a noia…. non prendetele come previsioni”, nessuno conosce il futuro, sono considerazioni ragionatesui fatti manifesti, dalle quali, se è semplice scostarsene  con ragionate o vaghe considerazioni, è impossibile  rifiutarle.

Anche se nessuno è in grado di prevedere come si concluderà un viaggio, nessuno guiderebbe in autostrada con la benda sugli occhi. 

Grazie.

A presto.

Ruggero MANCINI

 

 

 

 



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