Il costo del debito e l’importanza delle decisioni
Per sua natura un debito ha un costo rappresentato dagli interessi dovuti tuttavia, il costo è spesso notevolmente più elevato del suo tasso d’interesse. La qualità delle scelte può determinare un notevole incremento, anche se spesso accade in modo non consapevole.
Le decisioni e la qualità dell’impiego.
Quando prendiamo un finanziamento è “importante” comprendere se il suo costo è giustificato dal rendimento (sempre in termini finanziari), della attività che andremo a realizzare es.: se prendo 1000 al tasso del 5% dovrò attendermi almeno un rendimento del 5% o superiore; e questo deve accadere sia se investiamo in un impianto industriale sia nell’acquisto di un mezzo.
Deve essere verificata la condizione COSTO DEL CAPITALE <= RENDIMENTO DEL CAPITALE altrimenti l’indebitamento è destinato ad aumentare in modo fisiologico e certo.
IL costo ulteriore al tasso del finanziamento ,per privati , aziende, e Stati, rischia di essere un multiplo degli interessi dovuti.
La qualità dell’impiego determina il vero costo dell’iniziativa insistendo sulla necessità di capitali aggiuntivi e sul maggiore onere relativo alla sfiducia del debitore in caso di continue quote di debito aggiuntivo.
Debiti che rischiano di esplodere a seguito delle dimensioni raggiunte in relazione alla sostenibilità della crescita:
- Debiti riferiti a finanziamenti immobiliari
- Debiti per consumi personali e certe di credito
- Debiti finalizzati allo studio (caratteristico degli USA)
- Debiti per finanziamento settore automotive.
Prendiamo a riferimento il settore auto spiegando una semplice dinamica che, ripete lo “schema” nelle diverse forme di finanziamento.
Negli ultimi anni il settore automobilistico ha sostenuto l’incremento delle vendite attraverso lo strumento della finanza, rateizzando in vario modo l’acquisto con garanzie piu o meno verosimili di “tutela del valore dell’asset”.
L’allungamento del debito ha comportato rate più contenuta nell’importo ma, più onerose ed ha consentito l’acquisto di un numero crescente di beni
Il periodo di finanziamento, fino a 7 anni, è maggiore della vita media del bene implicando, un debito residuo a veicolo “esaurito” e la necessità di un nuovo acquisto , anche tenendo conto delle trasformazioni del settore,orientato verso l’elettrico, che contribuirà a ridurre ulteriormente, azzerandolo , il valore delle auto attuali.
Le case automobilistiche realizzanoi ben oltre il 70% dei margini nell’area finanza.
L’aumento del numero dei beni acquistati, la contrazione della quota di risparmio disponibile legata alle dinamiche del mercato del lavoro, riduce la sostenibilità del debito.
Per questo ed altre dinamiche gli asset sopra menzionati sono tra i candidati responsabili di una prossima crisi del debito.
“pensare in modo diverso ”
Ruggero MANCINI
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